ANSIOLITICI


 

L'ansia è un problema comune ed estremamente invalidante. Purtroppo, la maggior parte delle persone che ne soffrono o non fa nulla, o ricorre ai farmaci - molti dei quali sono inefficaci- e spesso in grado di distruggere la salute fisica e mentale.

 

 

La maggior parte delle ricerche sono state condotte al fine di sviluppare nuovi farmaci, piuttosto che trovare vere soluzioni.

 

E' risaputo che le medicine sono raramente la soluzione delle cause dei problemi di salute mentale come l'ansia e la depressione quasi sempre originate dal malfunzionamento bioenergetico dovuto a stress emotivo o ambientale.

 

Nonostante la popolarità dei farmaci, la ricerca ha dimostrato che i due trattamenti convenzionali di maggior successo per i disturbi d'ansia sono la psicoterapia e la terapia comportamentale.

 

La terapia comportamentale è definita come una cura che mira a risolvere il problema grazie a esercizi di respirazione e piccoli incrementi di esposizione a ciò che sta causando l'ansia.

 

La terapia cognitivo-comportamentale invece, è stata progettata per aiutare a gestire in modo più efficace le situazioni che sono la causa dell'ansia.

 

La dipendenza da farmaci ansiolitici

 

 

I disturbi d'ansia sono comunemente trattati in medicina convenzionale con farmaci ansiolitici.

 

I farmaci comunemente prescritti includono i  preparati benzodiazepinici come  Ativan, Xanax e Valium.

 

Essi esercitano un effetto calmante stimolando l'azione di un neurotrasmettitore chiamato acido gamma-aminobutirrico (GABA), esattamente come il meccanismo degli oppiacei (eroina) e cannabinoidi (cannabis). Questo a sua volta attiva l'ormone della gratificazione, la dopamina.

 

Dal momento che i "percorsi ricompensa" sono utilizzati dal cervello per ambedue i tipi di sostanze, essi possono produrre lo stesso tipo di dipendenza.

 

È interessante notare che uno studio recente ha evidenziato come le persone con alti livelli di dopamina nel cervello tendono ad essere più inclini a comportamenti di dipendenza, il che può spiegare perché alcune persone possono cadere più facilmente di altre nell'uso, sia di un farmaco di prescrizione che di un illecito stupefacente.

 

Purtroppo, l'abuso di medicine è diventata una delle più grandi minacce della società moderna.

 

In realtà, i farmaci da prescrizione sono ora utilizzati più frequentemente allo scopo di soddisfare una dipendenza da droghe illegali!

 

Altri effetti collaterali dei farmaci ansiolitici

 

Pur non abusando di un farmaco ansiolitico, come lo Xanax, comunque si può andare incontro a un gran numero di effetti secondari pericolosi e potenzialmente letali.

 

Il sito web www.worstpills.org  elenca le benzodiazepine come farmaci da "Non usare", in quanto creano dipendenza, possono causare fratture dell'anca e anche perché oggi sono disponibili farmaci simili più sicuri.

  • Andatura incerta, e cadute

  • Vertigini

  • Aumento del rischio di incidenti stradali

  • Compromissione del pensiero e perdita di memoria

Un altro punto importante da ricordare è che gli anziani hanno dei tempi più lunghi e molta più difficoltà ad eliminare le benzodiazepine e farmaci simili dal loro sangue.

 

Con l'uso prolungato , questi farmaci possono quindi accumularsi nel corpo.

 

Inoltre, gli adulti più anziani sono generalmente più sensibili agli effetti di questo tipo di sostanze il che può rappresentare un rischio significativo considerato che alcuni farmaci, tra cui lo Xanax, hanno dimostrato di essere la causa della demenza o comunque di un peggioramento quando essa è già presente.

 

La domanda che ci si pone è: perché così tante persone assumono farmaci per la cura dei loro problemi di salute mentale, nonostante il fatto che i ricercatori abbiano riscontrato che la maggior parte di essi semplicemente non funziona?

 

I test ad esempio, hanno più volte dimostrato come gli antidepressivi, funzionano solo leggermente meglio di un effetto placebo!

 

I farmaci si limitano ad avere un effetto come un cerotto contro queste “sfide emotive”, e la maggior parte delle persone potrebbe avere un grande beneficio dalle tecniche di riduzione dello stress e dall'esercizio fisico, piuttosto che assumere farmaci ai primi sintomi di ansia.

 

Opzioni di trattamento per ansia e depressione senza farmaci

 

 

Si ritiene che l'esercizio fisico cardiovascolare sia una terapia meravigliosa per l'ansia e, medici come il dottor James Gordon, un esperto di fama mondiale nell'utilizzo della medicina fisico-mentale per guarire depressione, ansia e traumi psicologici, utilizza l'esercizio fisico come una parte essenziale del suo piano di cure.

 

Quello che stiamo scoprendo con la ricerca sull'esercizio fisico, è che l'esercizio fisico è almeno tanto efficace per aiutare le persone che sono depresse quanto gli antidepressivi. Ed è ancora meglio per le persone anziane, " dice il Dott. Gordon.

 

"L'esercizio fisico cambia il livello di serotonina nel cervello. Aumenta i livelli di "benessere", gli ormoni e le endorfine. Ed anche - e questi sono studi sorprendenti - può aumentare il numero di cellule nel cervello, nella regione chiamata ippocampo.

 

Ciò è molto importante perché a volte quando vi è depressione, vi sono anche meno cellule nell'ippocampo; in effetti, si può modificare il cervello con l'esercizio fisico. Un'attività che dovrebbe essere svolta da tutti per raggiungere e mantenere una buona forma fisica e mentale".

 

Imparare ad affrontare lo stress è indispensabile sia per la salute mentale che quella fisica.

 

L'esercizio fisico è molto utile per questo aspetto. Altri comuni strumenti di riduzione dello stress con un elevato tasso di successo includono la meditazione e lo yoga.

 

Per combattere gli stati d'ansia può essere anche utile riconsiderare il proprio stile di vita

 

Per ultimo, ma certamente non meno importante, occorre tener presente che la mente e l'umore sono significativamente influenzati dalla propria dieta!

 

Si può superare lo stato di dipendenza creato dai farmaci benzodiazepinici?

Certamente si può venir fuori da una dipendenza contratta con l'uso di farmaci ansiolitici e antidepressivi ma normalmente il processo è lungo, faticoso e spesso inizialmente doloroso.

 

La difficoltà è in rapporto all'uso prolungato di queste sostanze e non va sottovalutata.

 

Sono pochi gli studi scientifici che possano aiutare a superare gli effetti che si producono con l'interruzione dell'assunzione degli ansiolitici quando questa sia stata   prolungata nel tempo.

 

Francamente vi è molta difficoltà a trovare soddisfacente materiale informativo in merito che sia affidabile . 

 

Ad esempio alcuni sostengono un piano di intervento che preveda una riduzione lenta del dosaggio nel tempo del farmaco e altri sostengono che sia meglio la sua rapida interruzione.

 

Non è facile orientarsi sul metodo corretto da seguire ma alcuni punti sembrano chiari:

  • in primo luogo occorre una approfondita analisi delle cause che hanno portato all'assunzione dell'ansiolitico

  • individuate le cause occorrerà rimuoverle prima di ogni altra iniziativa. Se le cause non vengono rimosse, la tendenza sarà sempre quella, nei momenti difficili, di ritornare ad assumere nuovamente il farmaco

  • non esiste una cura che funzioni per tutti e, di conseguenza, il piano di eliminazione della dipendenza dovrà essere personalizzato ed adattato ad ogni singolo individuo

  • occorre trovare il metodo per ottenere la fattiva collaborazione di chi è dipendente

  • sono piuttosto rari i casi in cui, dopo l'uso prolungato del farmaco, una persona possa da sola aver successo con interruzione dell'assunzione del farmaco

  • è consigliabile affidarsi sempre ad un medico specialista che dovrebbe prendere in considerazione tutti gli aspetti della vita della persona (dieta, sociali, storia passata, ambientali, tossine, ecc.) per definire il piano di cura personalizzato

  • può essere anche necessario ricorrere a più figure mediche (medicina generale, psicologia, psichiatria ecc. ed affrontare a 360° il problema

  • in alcuni casi hanno portato sollievo interventi come l'utilizzo di glicinato di magnesio e vitamine del gruppo B, anche associati; in altri l'attività fisica regolare, l'eliminazione della caffeina (caffè, tè, cioccolato ecc.) oppure cambiamenti nella dieta alimentare e così via fino all'impiego di farmaci alternativi senza effetti collaterali. Ovviamente ogni intervento deve essere concordato con il proprio medico curante.