Il colesterolo, negli ultimi 20 anni, è stato responsabile della demonizzazione di diverse categorie di cibi, come le uova ed i grassi animali, ed è stato incolpato di causare quasi tutte le malattie cardio-circolatorie.
E' una parola che ci spaventa e nel tempo si è consolidata la convinzione che sia un qualche cosa da tenere il più basso possibile per evitare di subire gravi conseguenze.
Oggi siamo più consapevoli di certi miti sul colesterolo che ci raffigurano come i grassi ed il colesterolo siano i peggiori cibi che possiamo consumare e sono proprio questi miti che danneggiano maggiormente la nostra salute.
Il colesterolo non solo non distrugge la nostra salute ma, in realtà, non è neppure il responsabile delle malattie cardiache.
Si tratta di una molecola lipidica, una sostanza cerosa che non si trova solo nel sangue, nel cervello e nella bile ma anche in ogni cellula del corpo, dove contribuisce a produrre le membrane cellulari, gli ormoni, la vitamina D e i sali biliari che aiutano a digerire i grassi.
Il colesterolo svolge dunque nell’essere umano delle funzioni di primaria importanza per la sopravvivenza.
Più precisamente diciamo che il colesterolo contribuisce alla normale formazione e riparazione delle membrane cellulari, permettendo il passaggio di tutte le sostanze che hanno il compito di rendere possibile il regolare svolgimento dei processi fisiologici.
Il colesterolo aiuta anche la memoria ed è vitale per la funzione neurologica.
Viene prodotto per il 75% dal nostro corpo ed il rimanente 25% proviene dai cibi e dalle bevande che ingeriamo.
Secondo la medicina ufficiale esistono due tipi di colesterolo:
Il conteggio del colesterolo totale comprende anche:
Trigliceridi: Elevati livelli di questi lipidi pericolosi sono stati collegati a malattie cardiache e diabete. I livelli di trigliceridi è noto che salgono quando si mangiano troppi cereali e zuccheri, quando si è fisicamente inattivi, si fumano sigarette, si bevono alcolici in quantità eccessiva e si è in sovrappeso o addirittura obesi.
Lipoproteina (a): è una sostanza costituita da una parte di LDL "cattivo colesterolo" più una proteina (apoproteina a). Elevati livelli di lipoproteine sono un fattore di rischio molto forte per le malattie cardiache. Ciò è stato ben chiarito, ma pochissimi medici li controllano nei loro pazienti.
L'American Heart Association raccomanda livelli di colesterolo totale inferiori a 200 mg / dl, ma quello che non viene detto è che il livello di colesterolo totale è quasi inutile nel determinare il rischio di malattie cardiache, a meno che non superi il valore di 300.
Inoltre, l'AHA ha aggiornato le linee guida nel 2004, abbassando il livello raccomandato di colesterolo LDL da 130 a meno di 100, o anche a meno di 70 per i pazienti a rischio molto elevato.
Da diverse fonti questi obiettivi vengono considerati pericolosamente bassi e fissati solo per far assumere più farmaci ipocolesterolemizzanti.
Vi sono infatti individui che con il livello di colesterolo superiore a 250 hanno un rischio molto basso di contrarre malattie cardiache e individui con livelli di colesterolo sotto i 200 con un alto rischio che viene definito con i seguenti test:
Anche se restano dei margini di incertezza dovuti a tanti altri fattori, certamente i due rapporti accennati consentono di definire meglio il rischio di malattie cardiache considerato che il solo parametro del colesterolo totale ha scarsa rilevanza.
Nelle nostre teste si è radicata in profondità la convinzione che il colesterolo sia la causa di temibili patologie ma questa convinzione è assolutamente da cambiare.
Il Dott. Rosedale sottolinea, "il colesterolo è una componente vitale di ogni membrana cellulare sulla Terra. In altre parole, non c'è possibilità di vita sulla Terra senza colesterolo”.
Questo, automaticamente ci dice che di per sé il colesterolo non può essere un male. In realtà, è uno dei nostri migliori amici.
Non saremmo qui senza di esso. Non c'è da stupirsi che abbassando troppo il colesterolo si aumenta il rischio di morte. Il colesterolo è anche un precursore per tutti gli ormoni steroidi. Non è possibile produrre estrogeni, testosterone, cortisone, e una miriade di altri ormoni vitali senza colesterolo. "
Il Dr. Rosedale spiega. "Il nostro corpo cerca di produrre e conservare il colesterolo per una ragione precisa poichè esso è da considerarsi così importante, anzi vitale, per la salute."
L'infiammazione è diventata una parola d'ordine in campo medico perché è stata collegata a diverse patologie. Una di queste patologie è la malattia cardiaca ... la stessa patologia di cui il colesterolo è spesso accusato di provocare.
In primo luogo occorre prendere in considerazione il ruolo dell'infiammazione nel corpo. Per molti aspetti, è una cosa buona perché è la risposta naturale del corpo agli invasori che percepisce come minacce. Se ci si fa un taglio, per esempio, il processo di infiammazione è quello che ci permette di guarire.
In particolare con l'infiammazione:
Se le arterie sono danneggiate, un processo molto simile si verifica all'interno del nostro corpo, e si forma una "cicatrice" nell'arteria nota come placca.
Questa placca, insieme con l'ispessimento del sangue e la costrizione dei vasi sanguigni che normalmente si verifica durante il processo infiammatorio, aumenta il rischio di ipertensione e infarto.
Da notare che il colesterolo deve ancora entrare in scena. Il colesterolo arriva in quanto necessario per sostituire le cellule danneggiate.
Quindi, se nel nostro corpo ci sono cellule che hanno bisogno di essere sostituite, il fegato viene attivato per produrre più colesterolo e rilasciarlo nel flusso sanguigno. Questo è un processo intenzionale che si attiva nel nostro corpo per produrre nuove cellule sane.
E 'anche possibile, e abbastanza comune, che ciò avvenga per danni che si verificano nel nostro corpo in maniera regolare. In questo caso, si potrà verificare un pericoloso stato di infiammazione cronica.
La medicina classica, comincia a considerare l'infiammazione come causa di malattie cardiache ma non considera l'intero quadro di manifestazione delle patologie e, quando si trova di fronte ad un aumento del colesterolo, conclude che lo stesso è la causa dell'infarto e non tiene conto dello stato di infiammazione.
Se si verifica un aumento del livello di colesterolo, è almeno in parte a causa di una maggiore infiammazione nel corpo. Il colesterolo arriva per fare un lavoro: aiutare il nostro corpo a guarire e riparare.
La medicina classica non centra l'obiettivo quando pericolosamente consiglia di abbassare il colesterolo con i farmaci per ridurre il rischio di infarto, perché, ciò che è effettivamente necessario, è affrontare la causa del danno. Questo risiede in una maggiore infiammazione, motivo del conseguente aumento del colesterolo.
Come il dottor Rosedale giustamente sottolinea: "Se se si verifica un danno eccessivo nel nostro corpo, tale da rendere necessario del colesterolo supplementare attraverso il flusso sanguigno, non sembra molto saggio abbassare il colesterolo e semplicemente trascurare il motivo per cui si è formato.
Sembrerebbe molto più intelligente ridurre il maggior fabbisogno di colesterolo riducendo l'infiammazione cronica".
Un trattamento farmacologico molto diffuso per l'abbassamento dei livelli di colesterolo è la prescrizione di statine. Ironia della sorte, mentre le statine sono considerate come "medicina preventiva" per proteggere la salute del cuore, questi farmaci possono effettivamente avere effetti negativi sul cuore, soprattutto se non si ricorre all'integrazione con il coenzima Q10.
Ad esempio, uno studio (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22981406) ha dimostrato che l'uso delle statine è associato ad un 52 per cento di aumento della placca coronarica calcificata rispetto ai non utilizzatori. La calcificazione coronarica è il segno distintivo della malattia cardiaca potenzialmente letale.
Le statine hanno anche dimostrato di aumentare il rischio di diabete attraverso una serie di meccanismi diversi, due di questi riguardano:
Le statine interferiscono anche con altre funzioni biologiche. Di estrema importanza, la riduzione del Coenzima Q10, che ha la funzione di fornire energia e di agire come potente antiossidante. Pertanto, se si prendono le statine, si deve assumere anche un supplemento di CoQ10. Le statine interferiscono inoltre con la via metabolica dell'acido mevalonico, altrimenti nota anche come via metabolica del HMG-CoA reduttasi, che è la via centrale per la gestione degli steroidi. Prodotti di questo percorso negativamente influenzati dalle statine sono:
C'è un malinteso importante ed è basato sull'assunto che si devono evitare cibi come uova e grassi saturi per proteggere il cuore.
In realtà, è vero che i grassi di origine animale contengono colesterolo, ma come visto in precedenza in questo articolo non ci deve spaventare.
Il principio si basa sulla "ipotesi dei lipidi" - sviluppato nel 1950 dal pioniere della nutrizione Ancel Keys - che collegava i grassi alimentari alle malattie cardiache e coronariche.
I nutrizionisti di quel tempo accettarono completamente l'ipotesi e incoraggiarono il pubblico a eliminare dalla loro dieta il burro, la carne rossa, i grassi animali, le uova, i latticini e altri grassi "intasa arterie"- un cambiamento radicale in quel momento.
Come risultato di questa teoria, le organizzazioni sanitarie governative iniziarono a bombardare le persone con i consigli che hanno contribuito a far sviluppare il diabete e l'obesità, nonché le epidemie in corso oggi: adottare una dieta povera di grassi.
Non a caso, numerosi studi hanno poi effettivamente dimostrato che la teoria di Keys era sbagliata e che i grassi saturi sono benefici, ivi inclusi gli studi di Fallon e il classico articolo di Enig “The Skinny on Fats”.
Un sondaggio del Medical Research Council ha dimostrato che gli uomini che mangiavano burro avevano la metà del rischio di sviluppare malattie cardiache, rispetto a coloro che usavano la margarina.
Naturalmente, come gli americani tagliarono i nutrienti grassi animali dalla loro dieta, rimasero affamati. Così iniziarono a mangiare più zuccheri, più cereali trasformati, più oli vegetali, e più sciroppo di fruttosio ottenuto da mais, tutti disastri nutrizionali.
E' quest'ultimo tipo di dieta che alla fine ha portato ad una maggiore infiammazione, e quindi all'aumento del colesterolo nel nostro corpo.
Quindi non lasciamoci più spaventare dai grassi saturi.
L'infiammazione cronica è in realtà causata da:
Quindi, per riassumere il tutto, al fine di ridurre l'infiammazione e i livelli di colesterolo, naturalmente, è necessario affrontare e risolvere quanto contenuto nell'elenco che segue.
Inoltre:
Come sempre, la nostra salute è davvero nelle nostre mani. Tocca a noi prenderne il controllo per godere di una perfetta forma psico-fisica.
Fonti e riferimenti: